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Chiesa
di S. Maria: chiusa al pubblico, è da anni oggetto
di un impegnativo restauro, che ne sta riportando alla luce
i notevoli pregi artistici ed architettonici. Edificata al
centro di Sperlonga nei primi anni del XII secolo,
è già menzionata in un documento del 1135 del
Codex Caietanus come un importante luogo di culto del Sud Lazio.
Costruita su due navate, alle quali si sono aggiunte nel corso
del tempo altri ambienti, conserva un altare maggiore impreziosito
da una grande tela della Madonna Assunta ed un coro a volta.
Ai primi del Settecento, con la proclamazione di S. Leone Magno
a patrono del paese, gli fu dedicata l’antica cappella
del Presepe, in fondo a destra della navata centrale, ed una
splendida statua di Scuola Napoletana. Nella navata laterale
si aprono numerose cappelle di cui la meglio conservata, con
un altare del Settecento e volta affrescata, è
dedicata a S. Domenico.
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Grotta
di Tiberio: grande
cavità aperta quasi sul mare (visibile
da pontili esterni). Al suo intero vi era una sontuosa villa
forse già esistente in età
tardo – repubblicana, ma ampliata e riccamente decorata
nell’età di Tiberio come residenza imperiale.
Si sviluppava per oltre 300 mt di
lunghezza lungo la spiaggia di Levante e comprendeva, oltre
ai quartieri di servizio e quelli più propriamente abitativi,
un impianto termale, manufatti per le riserve d’acqua
ed un attracco privato. In epoca augustea, in occasione di
un grande intervento di ristrutturazione, la cavità,
in parte lasciata naturale ed in parte rettificata, accolse
una piscina circolare collegata ad altre esterne di varia forma,
destinate all’itticoltura pregiata. Al centro della vasca
rettangolare esterna doveva sorgere il triclinio imperiale.
L’interno dell’antro venne decorato con marmi e
mosaici in tessere di vetro ed arredato con i monumentali gruppi
scultorei ispirati alle imprese di Ulisse. Tiberio, succeduto
ad Augusto nel 14 d. C., utilizzò la residenza fino
al 26 d.C. quando una frana che mise a repentaglio la sua vita
lo indusse a scegliere l’isola di Capri.
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Museo
Archeologico: la raccolta comprende i celebri gruppi marmorei
di soggetto omerico e di stile medioellenistico (fine II
secolo a. C.) in cui sono state finora identificati
quattro
episodi:l’assalto di Scilla alla nave di Ulisse, l’accecamento
del ciclope Polifemo, il ratto del Palladio da Troia, Menelao
e Patroclo. Dunque, una vera Odissea di marmo che costituisce
una delle testimonianze più affascinanti per la conoscenza
del mito di
Ulisse nell’arte antica. Si ritiene che tutti i gruppi
siano opera di tre famosi scultori rodii, Atanodoro, Agesandro
e Polidoro, autori anche del celebre Laooconte Vaticano,
cui Tiberio commissionò la decorazione dell’antro,
come risulta da un’iscrizione con la firma, sulla nave
assalita a Scilla. Un altro gruppo di marmo, opera romana
del II secolo d. C., rappresenta Ganimede tratto in cielo.
Nel Museo sono esposti altri pregevoli reperti, in gran parte
scultorei, riferibili all’apparato ornamentale della
villa (immagini di divinità, ritratti, soggetti mitologici)
oltre che suppellettili e manufatti che documentano l’ininterrotta
continuità di vita del complesso fino all’età
tardo-antica.
Tel +39 0771 548028 orario di apertura tutti i giorni lunedì escluso
dalle 8,30 alle 19,30
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Torri
di avvistamento: risalgono al 1500. La Torre centrale, di
cui sopravvive solo una parte, dominava il paese ed il suo
profilo è disegnato nello stemma attuale del Comune.
La Torre Truglia sorge su di uno scoglio di pietra viva sull’estrema
punta del promontorio di Sperlonga. Edificata nel 1532 sulle
fondamenta di una preesistente torre romana di avvistamento,
solo due anni dopo fu devastata dalle orde del corsaro Khair
ad - Din detto il Barbarossa. Ricostruita nel 1611, epoca
in cui ospitava un sergente ed un solo soldato, già nel
1623 venne di nuovo devastata dai Turchi. Rifiorì
solo nel secolo successivo, quando costituì una vedetta
sicura per tutto il litorale. Attualmente ospita il Centro
Educazione dell’Ambiente Marino del Parco Naturale Regionale “Riviera
d’Ulisse”. Il sistema di difesa costiera di Sperlonga
era completato dalla Torre del Nibbio e dalla Torre di Capovento,
che sorge a circa 3 km a sud del paese. Edificata su di uno
sperone di roccia a picco sul mare nel 1532, dopo alterne vicende,
servì dal 1820 come posto di dogana. Dopo la quasi completa
distruzione, solo di recente è
stata nuovamente ricostruita.
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Oasi
Blu:è uno specchio di mare e di arenile di circa 11
ettari, nei pressi della Villa di Tiberio, gestita dal W.W.F.
Italia. L’area protetta è formata da un promontorio
a macchia mediterranea adagiato sul fondale di un lembo sabbioso
ricco di piccole insenature.
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Chiesa
di S. Rocco: risale al XV secolo.
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Palazzo
Sabella: ospitò, nel 1379, l’antipapa Clemente
VII, in fuga dopo la sconfitta di Anagni. La facciata venne
rifatta nel XVI secolo.